A Matilde Ferrini, storica redattrice degli ultimi anni di “Civiltà delle Macchine”, che ho conosciuto quando lavoravo in Edindustria. A Roma. Ha contribuito non poco a farmi meglio scoprire ed amare Civiltà, come amava chiamare la rivista.

 

Una veloce ricognizione sul rapporto tra Giuseppe Eugenio Luraghi, “dirigente d’impresa” e Leonardo Sinisgalli, “poeta-ingegnere”: le anime della storica rivista aziendale della Finmeccanica.

 
     
 

 

 

Secondo dopoguerra. Italia. Un dirigente d’impresa quarantenne - entrato alla Pirelli come direttore della filiale spagnola dell'azienda a Barcellona - viene nominato direttore generale della Linoleum. Un’azienda che oggi definiremmo al capolinea. Fu invece il punto di partenza di Giuseppe Eugenio Luraghi. Poi la Lanerossi e, nel 1952, la Finmeccanica; la presidenza dell'Alfa Romeo (il suo ruolo fu determinante nel periodo della creazione dell'Alfasud) e poi, della Mondadori. In un libro recentemente pubblicato da Electa Mondadori Un manager fra le lettere e le arti: Giuseppe Eugenio Luraghi e le Edizioni della Meridiana, si legge la fotografia del manager che si ritrovava con alcuni amici nel salotto di casa sua a gestire una piccola, prestigiosa casa editrice, la Meridiana, attiva a Milano dal 1947 al 1956.

Dal 1931, l’anno in cui il governo italiano decise di fondare l‘IRI - con lo scopo di ridare vigore allo sviluppo industriale del Paese - si diffondeva in Italia quella peculiare cultura che era il sostrato di “(…) una realtà che ormai vedeva importanti dirigenti guidare poteri economici non soltanto in maniera prettamente tecnica ma utilizzando risorse umane di varia natura professionale, (…) cercando di garantire una collocazione anche sociale ai marchi rappresentati”.       .....                                     

 

 
 

Arch. Giò Ponti

Diretore di "Domus"

 

Tornando alla bellissima espressione v'è da dire che non è la civiltà, o una civiltà che appartiene alle macchine (fatto assurdo perché la civiltà appartiene a se stessa soltanto), ma sono le macchine che appartengono alla civiltà. Onde l'asserzione "Civiltà delle Macchine" è esatta, è perfetta, oltre che essere bella.       

 

Dino Buzzati

Corriere della Sera

 

La regola normale della divulgazione è che lo scienziato scenda. Qui è il lettore che s'innalza. L'ambiente, comunque, è fatto per incoraggiarlo. Non è tutto sanscrito quello che si trova. Accanto ad articoli di quinto o sesto grado, ce n'è una quantità di accessibilissimi, cordiali, fantasiosi.     

 

Ing. Giulio E. Agrib

Remington Rad

 

Il titolo non potrebbe essere più appropriato, e lo spirito di intelligente investigazione di cui la rivista è permeata ne fanno una eccitante esperienza intellettuale. Qui unito, Lei troverà un assegno di 5,00 dollari per coprire le spese di abbonamento per un periodo che Le lascio stabilire.

 

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