Bert Feddema,

HTBT 03,

Dimensioni variabili

 

Bert Feddema,

HTBT 04,

Dimensioni variabili

 

 

É improbabile che i tasti di controllo di un lettore cd o musicassette start, stop, rewind, ecc. siano sparsi casualmente sul frontalino dell’autoradio, in quanto gli utenti avranno molto probabilmente delle aspettative riguardo a quale funzione trovare, dove e insieme a quale altra.

Se l’organizzazione delle informazioni di un’interfaccia è coerente con le aspettative degli utenti, la sua facilità d’uso e l’efficacia saranno migliori che non nel caso in cui l’organizzazione fosse arbitraria. Partendo da questo assunto, è utile osservare come noi non prestiamo molta attenzione al fatto che un artefatto sia il risultato dell’azione progettuale e costruttiva umana, lo diamo per scontato. Ce ne accorgiamo solo quando qualcosa non funziona (Ferlazzo, 2005).

 Alla base della progettazione e creazione di artefatti vi è, quindi, la necessità di soddisfare dei bisogni a vari livelli, in quanto l’uomo è un essere dotato di svariate esigenze. Per questo motivo, la progettazione deve essere centrata sull’utente, in particolar modo quando la tecnologia entra a far parte del quotidiano.

Una definizione generale che anche un vocabolario della lingua italiana ci può dare, definisce il termine “design” come “l’insieme dei processi e dei metodi per la progettazione e creazione di artefatti”.

Tale concetto (soprattutto nel mondo anglosassone) viene equiparato a tutto ciò che riguarda la risoluzione dei problemi e i problemi non sono altro che una rappresentazione articolata dei bisogni da soddisfare, situazioni in cui uno stato presente va trasformato in uno stato finale desiderato (Arielli, 2005).                                 ....  

 

 

 

 

 
     
     
   

| PRIVACY POLICY | INFORMATIVA COOKIES  |