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Aurelio Grillo |
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ESPLORANDO L'ENERGIA DEL COSMO:
I LABORATORI NAZIONALI DEL GRAN SASSO |
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Quando si pensa a grandi
Laboratori di fisica nucleare si immaginano dei Laboratori
in cui si produce energia, come una centrale nucleare, o si
studiano modi efficienti di generarla. O ancora un grande
acceleratore di particelle in cui le particelle elementari,
come i protoni, vengono portati a energie elevatissime (pari
a quelle disponibili pochi microsecondi dopo la nascita
dell'Universo) e velocità praticamente identica a quella
della luce.
Ebbene, i Laboratori del Gran Sasso non sono nulla di tutto questo.
Nei Laboratori si consuma certo energia per far funzionare
le apparecchiature elettroniche degli esperimenti, ma non se
ne produce né se ne trasforma, con una piccola eccezione di
cui parleremo in seguito. |
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Interno
della sfera dell’esperimento BOREXINO
Foto>
PAOLO LOMBARDI INFN-MI/LNGS
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Prima di parlare
delle attività dei Laboratori, è necessaria una breve
descrizione di quanto pensiamo di conoscere dell'Universo in
cui viviamo.
Da un punto di vista totalmente antropico, l'Universo può essere
pensato come una gigantesca (in effetti la più grande
possibile) macchina per produrre energia o meglio per
trasformare l'energia gravitazionale in radiazione di tutti
i tipi e, in ultima analisi, luce e calore. Qui bisogna
essere chiari: non c'è, in questa descrizione, nessun
concetto di finalità che lasciamo volentieri ad altri, ma
solo una descrizione, dal punto di vista umano di quello che
la parte visibile dell'Universo appare fornire. Dobbiamo
solo aggiungere che, se l'Universo fosse anche poco
dissimile da quello che vediamo, esseri umani antropomorfi
come me che scrivo e voi che leggete ben difficilmente
potrebbero esistere. |
Consideriamo
che ciò accadeva nell'Universo quando questo era 'vecchio'
soltanto qualche centinaio di milioni di anni (per confronto
l'età dell'Universo attuale è di 14 miliardi di anni).
A quel tempo, l'Universo conteneva solo materia (atomi di
drogeno ed elio con pochi altri elementi più pesanti) e
probabilmente materia 'esotica' che oggi viene chiamata
materia oscura. In questa fase della vita del cosmo c'era
ben poca luce: le stelle ancora non si erano formate e
rimaneva solo la luce (in realtà radiazione invisibile) eco
del Big Bang da cui l'Universo si era formato. La materia
costituiva un tenuissimo gas distribuito nel cosmo quasi
uniformemente.
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Interno
della sfera dell’esperimento BOREXINO Foto> PAOLO LOMBARDI
INFN-MI/LNGS |
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