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COME DIMENSIONARE I CONDENSATORI DI BYPASS NEI
CIRCUITI AD ALTA VELOCITA' |
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LINEE AD IMPEDENZA
CONTROLLATA |
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RIDUZIONE DELLE
EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE NEI PCB RADIO
FREQUENZA |
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Tra il
millenovecentosettantaquattro, anno in cui fu introdotto
il primo microprocessore 8080 e gli inizi degli anni
duemila, la velocità di funzionamento dei micro è
passata da 200 KHz a oltre 2 GHz. Questa evoluzione ha portato ad una riconsiderazione di
alcuni semplici ma importanti componenti. Tra di essi sicuramente il condensatore di bypass ha
assunto un ruolo fondamentale. La scelta giusta di questo componente ha come
conseguenza un progetto più economico dal punto di
vista realizzativo, e soprattutto più affidabile.
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Il ruolo del condensatore di bypass
La funzione di questo
componente è semplice ma importante nello stesso tempo:
• Disaccoppiare il bus di alimentazione dei vari
circuiti integrati presenti in un PCB.
• Fornire energia sufficiente durante i picchi di
assorbimento dovuti a commutazioni sempre più veloci.
Il secondo punto è giustificato dal fatto che, con
l’aumentare delle velocità di funzionamento, il margine
di rumore sull’alimentazione è sempre più ridotto. Inoltre, con la riduzione dei tempi di commutazione le
variazioni di energia sono sempre più rapide assumendo
tempi dell’ordine del nanosecondo. Il contenuto
spettrale di tali segnali arriva fino diverse centinaia
di MHz. Viene da sé che il condensatore di bypass cambia
aspetto: deve essere sempre più vicino ad un componente
per Radio Frequenza. |
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Fondamenti sulle
microstrisce
Le linee “microstrip “ rappresentano una forma
particolare di linee di trasmissione. Esse consistono di
una sottile “striscia” di materiale conduttore
depositata su un lato di un substrato dielettrico sulla
cui parte opposta è diffuso un piano conduttore,
generalmente di massa. Il principale parametro
caratteristico delle linee di trasmissione è
l’impedenza. Nelle microstrisce (traduzione italiana
dell’inglese microstrip) l’impedenza è funzione della
larghezza della striscia W, dello spessore del
dielettrico H, della costante dielettrica
Er e dello
spessore della microstriscia T. Nella fig. 1 è
illustrata una tipica microstriscia. |
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Uno dei maggiori problemi legati allo sviluppo delle schede ad alta velocità, siano esse digitali che RF, è la intrinseca capacità di generare/captare delle emissioni di segnali, il cui spettro può arrivare a diversi GHz anche per PCB prettamente digitali.
Esistono delle precise normative che regolano la quantità di segnale irradiato (generato) e la suscettibilità (segnale captato) a cui è necessario attenersi per avere un prodotto commerciabile e soprattutto affidabile; in grado cioè di funzionare nelle più svariate condizioni operative.
Per ottenere queste performances è necessario prendere in considerazione diverse strategie di progetto includendo, oltre ad un attento lay-out, anche la possibilità di utilizzare degli schermi meccanici.
Questi accorgimenti insieme all’utilizzo di tracce schermate, consente di ridurre il ciclo produttivo di una determinata scheda che spesso, per raggiungere livelli di emissione nei limiti, richiede 2 o più ingegnerizzazioni. Un altro fattore importante da prendere in considerazione è “l’Housing” della scheda. Spesso una scheda testata sul banco del laboratorio una volta inserita nella propria scatola metallica, o comunque conduttiva, presenta caratteristiche peggiori.
Cercheremo di scoprirne i motivi prendendo in esame la sezione RF di un telefono cellulare. Lo schema di principio è rappresentato in Fig. 1
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