NUMERI E LETTERE LUNGO LE ROTTE AZIENDALI DELL'ADRIATICO CENTRALE

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
1. Le lettere, i sogni e il caso.

“allora si capisce di essere stati catturati all’interno di una grande giostra piena di luci e che gira e che gira, e l’unica nostra certezza è la danza della realtà [e] resta la speranza che raccontando tutto questo con cuore di poeta, di violinista, di fotografo, e ancora, inseguendo la campana del tramvai e la parallela teoria di pannelli di un capannone industriale quando non le treccine di Marta, sia possibile con intelligenza di meccanico restituirne le figure, per lasciarle poi ondeggiare fino a sfiorare la piega delle rughe nelle curve della vita. Forse la verità, o una nuova storia del mondo cominciano a dispiegarsi lungo le nuove strade, dove i bit recano le lettere, e le lettere riescono a raccontare i bit.”
 

 
 
2. I numeri, le cose, e il destino.

“C’era una volta una piccola azienda in Italia centrale, fondata da un giovane e appassionato perito...”: potrebbe cominciare così il racconto di questa storia. Simile a quella di molte altre, ognuna diversa, unica, irripetibile, affascinante, con una particolarità: quella di essere sottratte al proprio destino di storie, alla pienezza della narrabilità, ovvero la restituzione di sé attraverso la trama di vicende, riferite non solo con l’ausilio della razionalità, ma con tutto il più ampio bagaglio retorico e fantastico implicati dal senso del raccontare.
 

 
 
3. Atlante come, Atlante per chi.

A questo punto, quasi all'improvviso, si percepisce che il respiro della pubblicazione finisce per coincidere con l'area di interesse di una quantità incredibile di relazioni e progetti: e l'eccitazione e l'entusiasmo per tutte le probabili o potenziali sinergie non riescono a rimuovere una ancora maggiore preoccupazione. Se dunque una risposta e una disponibilità vengono da subito e con generosità dimostrate dal mondo delle imprese, da quello della ricerca accademica e dagli ambienti legati alla creatività o all'arte, nondimeno è grande la coscienza della rischiosità dell'impresa.
 
 

 
 
4. Atlante di numeri e lettere.

È una speranza, o forse una necessità morale, voler considerare un approccio agli oggetti e alle loro problematicità, come osservazione che ormai può solo essere affrontata con uno strumento eterodosso per i registri e per i codici. Allo stesso modo dell’inter-culturalità, dell’inter-etnicità, andrebbe proposta una via dell’inter-medialità, come tentativo di ritrovare un senso nella costruzione e nello sviluppo dell'inter-mondo. Dire di tutto questo può essere allora un incredibile laboratorio: innanzitutto laboratorio di scrittura, nel senso meno improprio del termine; quindi un laboratorio sperimentale, dal punto di vista della pedagogia della formazione e della comunicazione. Può costituire una scommessa formidabile l’incontro tra i due mondi considerati, laddove ognuno abbia l’umiltà di mettere le risorse e le potenzialità proprie a servizio dell’altro, per uscirne in questo modo rinnovato: grave e fallimentare sarebbe invece il reciproco uso strumentale.
 

 

 

 
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