Che siano in atto nuove «metamorfosi del lavoro» emerge da numerosi recenti studi, volti sia ad investigare il significato e il ruolo del lavoro secondo una prospettiva teorica, sia ad analizzarne le trasformazioni da un punto di vista socioeconomico. In questo contesto, un contributo significativo può essere offerto dalla riflessione filosofica, alla quale spetta il compito di interrogarsi criticamente sul valore di tali cambiamenti e, soprattutto, sulle conseguenze che essi hanno per le persone: detto sinteticamente, interrogarsi criticamente sul “nuovo” statuto del lavoro significa, da un punto di vista filosofico, riflettere sulla possibilità di valorizzare il lavoro stesso in un contesto di realizzazione della persona. Ma cosa significa affermare che il lavoro dovrebbe essere valutato in rapporto a “ciò che fa” per la persona? E di che tipo di lavoro stiamo parlando?

Per rispondere a questi interrogativi, possiamo partire dalla constatazione che, al giorno d’oggi, tanto gli studiosi quanto i practicioners sono sempre più inclini ad individuare il connotato fondamentale dell’attuale configurazione del lavoro nella sua componente immateriale: se il lavoro moderno consisteva nella produzione materiale, quello contemporaneo consiste invece per lo più nella produzione di elementi intangibili come le idee, il sapere, l’intelligenza.

 Del resto, la stessa definizione della società attuale come knowledge society non fa che corroborare questa tesi, evidenziando la centralità delle componenti cognitive nel nostro tessuto socioeconomico. Ciò, peraltro, si connette ad una trasformazione dello stesso sistema capitalistico, non più centrato esclusivamente sul capitale materiale “fisso”, ma sulla valorizzazione di ciò che comunemente viene definito come “capitale immateriale”, “capitale umano”, “capitale cognitivo” o, ancora, “capitale intelligenza”.

In virtù della sua importanza, il capitale immateriale diventa, al giorno d’oggi, elemento essenziale e strategico delle imprese, le quali ricercano, nei loro collaboratori, più che specifiche competenze tecniche (le quali, comunque, rimangono importanti), una serie di qualità e talenti non definibili in modo univoco né ascrivibili ad un unico ambito.  ......                                                               

 

 

 

 

 

 

 

 
   
   
   
 

 

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