Articolo sul gruppo IRI e sulle realizzazioni

Epoca, 1959

 

 

Illustrazione tratta dall'articolo

sul gruppo IRI

Epoca, 1959

 

 

 

Pubblicità Agip

Epoca, 1960

 

 

 

Inserzioni pubblicitarie

Epoca, 1960

 

 

 

 

Foto di Danilo Cognigni

Premessa

 

Nel 1992 l’editore Einaudi pubblica Petrolio, romanzo postumo di P. P. Pasolini. Come sempre accade quando si tratta del controverso autore e regista, non mancano le polemiche, legate soprattutto al contenuto del romanzo, che contiene parecchi passi scabrosi e imbarazzanti riferimenti alla politica economica dell’Italia contemporanea.

Il protagonista del romanzo, cui Pasolini stava ancora lavorando quando fu ucciso, è Carlo Valletti, ingegnere dell’Eni, le cui vicissitudini personali offrono l’occasione all’autore per raccontare l’Italia a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Il fondatore dell’Eni, il mitico Enrico Mattei, è addirittura evocato nel romanzo attraverso la figura di Enrico Bonocore.  ....                                          

 
 

 

Il quadro storico: gli anni della “congiuntura”

 

Non mancano i riferimenti, infatti, alla cultura politica e industriale del tempo: “(…) si era, bisogna ricordarlo, ai primi anni del benessere: la società era ‘decollata’ con grande soddisfazione e segreta personale speranza di tutti (…)”.

Ezio Vanoni, “il politico più vicino a Mattei”, delineava, a metà degli Anni Cinquanta, un programma, o, come preferiva dire, “uno ‘schema’ che ha come finalità quella conoscitiva da un lato, e quella di premessa all’impostazione di una politica economica, dall’altro lato”.

Qualcosa, però, stava cambiando. .....      

 

 
 

 

Verso l’Eni

Il settore dell’istruzione, come ampiamente documenta Crainz, è il “vero banco di prova”.

Non ci dilungheremo ad elencare i tanti provvedimenti auspicati e poi clamorosamente insabbiati, cartina di tornasole di una “totale incapacità di offrire risposte riformatrici alle questioni poste da una società in trasformazione e da movimenti sociali di grande ampiezza” da parte della classe politica.
Ne prenderemo uno ad esempio, che tocca una delle professioni apparentemente più solide: quella dell’ingegnere. In un documento dell’autunno del 1968 citato da Crainz, si legge di una “Assemblea permanente”, in cui i tecnici della Snam, mentre discutono della loro condizione in azienda, descrivono i “grattacieli in vetro e acciaio
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La cultura dell'Eni

 

l clima dell’Eni di Mattei era fatto di entusiasmo, vitalità, dinamismo, cosmopolitismo, di grandi cose che ogni giorno crescevano, e delle quali tutti si sentivano partecipi, di realizzazioni personali, di confronti con una sofisticata intelligencija manageriale e culturale, non solo italiana, di sfide, ma anche di avventure e di intrighi.

 

Come racconterà Cefis, terzo presidente dell’Eni, Mattei “diede al gruppo un’organizzazio-ne di prim’ordine… La Fiat e l’Olivetti a quel tempo se la sognavano”.

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Un prezioso dialogo d'inverno

 

Ricaviamo il racconto di questo avvenimento da un dialogo fra Paolo Volponi, scrittore che ha a lungo indagato il rapporto industria-cultura, e Francesco Leonetti, professore di estetica all’Accademia di Brera. Entrambi coetanei, sono due uomini nati in diverse città: Volponi è nato a Urbino, e porterà in tutta la sua letteratura il ricordo di questa città, che lasciò ancora giovane per lavorare con Adriano Olivetti e con la Fiat. .....                                                

 

 

 

 

 

 
       
       
       
       
 

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