IL RIENTRO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Fra pochi minuti sarò a casa, anche oggi in tempo per la cena, con 120 cavalli a disposizione tutto è possibile.
Giornata proficua, sono stato in 3 posti diversi, risolvendo ben 4 problemi.
Stasera c’è la partita in tv; prima però debbo chiamare in ufficio per l’incontro di domani.
A proposito, devo preparare la relazione che mi hanno chiesto; già la relazione, debbo guardare se mi hanno spedito via e-mail le informazioni di base; forse dovrò saltare un tempo della partita altrimenti non ce la faccio a prepararla.
Accidenti, devo finire anche la seconda mano di vernice agli sportelli dei pensili in cucina; beh salterò la partita, in fin dei conti non sono poi un tifoso così invasato.
Così ne approfitto e mi completo anche l'altro lavoro che ho iniziato ieri; a proposito di ieri, ho dimenticato di chiamare mio figlio.
 
Accidenti la stradale, ecco mi fermano; la cintura ce l’ho, il bollo è a posto ed anche la revisione, accidenti non ho il giubbotto arancio di emergenza, ma certo è per la velocità un po’ alta ma,…. aspetta, e vai, non è per me, c’è stato un incidente, l’ho scampata bella.
Porca miseria che botto, guarda, c’è scappato anche il ferito.
Accidenti adesso mi faranno perdere del tempo prezioso.
Potrebbe stare più attenta la gente però, questa mania di correre a velocità sempre più alta.
Già l’alta velocità, perché e' quello che mi toccherà fare adesso per recuperare il tempo perso, anzi passando dal viale esterno, compro il latte e recupero anche qualche minuto evitando due semafori.
Accidenti che correre, siamo davvero alle alte velocità.
Ma di quale alta velocità parlo?
Delle macchine certo, ma di quali macchine? Già quali macchine, quelle che abbiamo costruito o quelle che ci hanno costruito.
Torno a fissare la scena dell'incidente, s'è fermata una autoambulanza, viene sollevato il corpo da terra e sistemato sulla lettiga, il flacone di una flebo ondeggia ritmicamente ai passi dei portantini, si sono fermati, un medico si china sulla lettiga, che fanno?
Un infermiere stacca la flebo, il medico gli copre il volto con il lenzuolo.
 
Fisso di nuovo la strada davanti a me: rivedo mio nonno tantissimi anni fa mentre caricava la sua pipa e guardando dal balcone le poche macchine che giravano allora diceva:
Ma dove corri, uomo!

 

 

 

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